giovedì 6 dicembre 2012

Qui Italia, 285 ore l'anno solo per pagare le tasse, di Alberto Brambilla


L'Italia è indietro rispetto agli altri paesi non solo in termini di facilità nel fare impresa ma anche per quanto riguarda il regime fiscale. Infatti, se nella classifica della Banca Mondiale "Doing Business" l'Italia è penultima in Europa (dietro c'è solo la Romania) è anche a causa di "un fisco macchinoso e pesante", dice uno studio inedito dello studio Synergia Consulting Group che riunisce 14 istituti di commercialisti italiani in tutto il paese.
"Il Fisco italiano disincentiva le attività economiche, la crescita e gli investimenti. Il peso totale delle imposte sulle imprese (total tax rate) supera il 68% in Italia contro una media UE del 42%. Il tempo dedicato alle pratiche tributarie è di 285 ore all’anno (ben 35,6 giornate/uomo) contro una media nei Paesi UE di 208. Quanto a complicazioni burocratiche in Europa ci superano in peggio solo Lettonia, Bulgaria, Polonia e Repubblica Ceca. I Paesi europei in cui invece il Fisco favorisce di più le aziende sono Irlanda, Danimarca, Lussemburgo e Gran Bretagna", si legge. 
L'Italia ha un total tax rate, e cioè un peso fiscale complessivo, che arriva al 68,5 per cento e pesano sulle imprese. "In Europa – dice la ricerca – solo la Francia con il 65 per cento si avvicina al picco tricolore".
Ma non è tutto qui: servono 285 ore di lavoro l'anno per pagare le tasse. Dice Synergia: "Un altro elemento importante che frena il business in Italia - segnala l’indagine di Synergia Consulting Group - è costituito dalla lentezza della giustizia civile. Le cause fra aziende durano in media 1.210 giorni nel Belpaese (quasi 4 anni) contro 515 in Spagna, 399 in Gran Bretagna, 394 in Francia e soltanto 331 in Germania (meno di un anno). Nella Penisola il costo per la risoluzione delle controversie commerciali assorbe così il 30% del valore in gioco. In Gran Bretagna si ferma al 24,8%. L’impatto è molto minore in Germania (17,4%), Spagna (17,2%) e Francia (14,4%)".

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