Correzione permanente
Accantonati gli interventi previdenziali. L’esecutivo alla ricerca di risorse per compensare le modifiche lassiste
Difficilmente i mercati si faranno convincere dalle parole di Nicolas Sarkozy: sono stati ingiustificati gli attacchi speculativi su Italia e Spagna, ha detto ieri il presidente francese. Analisti e piazze finanziarie restano sempre più attoniti rispetto alla manovra perennemente in fieri dell’esecutivo: prima il decreto a Ferragosto, poi le modifiche annunciate lunedì scorso da Arcore, quindi ieri le ulteriori modifiche decise in maniera vaga dalla maggioranza. Al momento, in vista della presentazione degli emendamenti da parte del governo, è stato accantonato l’intervento sulle pensioni di anzianità; intervento messo per iscritto lunedì in un comunicato di Palazzo Chigi, dove si diceva che il “contributo di solidarietà” sui redditi superiori ai 90 mila euro, inserito nel decreto, era stato cassato.
L’incertezza sulla copertura finanziaria della manovra regna sovrana, quindi, nonostante gli appelli della Banca d’Italia a garantire la chiarezza dei saldi: rigore, riforme e crescita sono anche le precondizioni che erano state indicate dalla Bce per acquistare i titoli di stato italiani che soffrivano sui mercati. Per questo all’Eurotower restano in attesa di decisioni inequivoche. Chi si è esposta pubblicamente, ieri, è stata la Commissione europea: nella versione definitiva della manovra dovranno esserci più misure strutturali in grado di rilanciare la crescita, ha sottolineato un portavoce del commissario per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn.
L’enfasi sulla crescita che arriva da Banca d’Italia, Banca centrale europea e Commissione di Bruxelles è funzionale anche ad alleviare il servizio del debito pubblico: ovvero i maggiori interessi pagati dallo stato sui titoli pubblici. Anche se ieri lo spread fra il Btp decennale e il Bund tedesco si è attestato sui 290 punti base, in lieve flessione rispetto all’altroieri, il livello è considerato dagli analisti affatto tranquillizzante. In questa fase, infatti, lo spread beneficia ancora degli acquisti di titoli italiani da parte dell’Istituto di Francoforte presieduto da Jean-Claude Trichet e il decreto sulla manovra avrebbe dovuto contribuire, più di quanto è avvenuto, a ridurre lo spread e i rendimenti del Btp che si attestano a oltre il 5 per cento.
Nessun commento:
Posta un commento