martedì 1 maggio 2012

Il dossier per il ministro Giarda sulla spending review degli altri


Il governo nomina Enrico Bondi commissario straordinario


Nel governo circola uno studio (istituzionale) con due avvertimenti: ridurre la spesa richiede tempo, ma è possibile


Il consiglio dei ministri in corso si appresta a varare un decreto legge per la nomina di un commissario straordinario "per definire il livello di spesa per l'acquisto di beni e servizi", che sarà Enrico Bondi.


Tagli drastici in Inghilterra
Nell’esperienza inglese, l’analisi della spesa è una attività fondamentale all’interno dell’intero processo di programmazione e di budgeting. E’ una attività che presenta connotati di elevata pervasività e coinvolgimento individuale, a diversi livelli decisionali, nonché da una sistematicità e ripetitività dell’azione di monitoraggio. Inoltre, viene collocata all’interno di un vero e proprio processo di “performance management”, avente come obiettivi quelli della gestione e controllo dei risultati all’interno della Pubblica amministrazione.
Con la Revisione globale della spesa introdotta nel 1998, il governo del Regno Unito ha inteso ristrutturare il quadro della spesa pubblica e del performance management, con lo scopo di supportare una razionale ed efficiente programmazione della spesa in un orizzonte di medio e lungo termine. L’attività di spending review è poi proseguita con altri round, rispettivamente nel 2000, 2002, 2004, 2007 e nel 2010. Il primo round si è posto come obiettivo quello di un taglio della spesa pubblica per circa 20 miliardi di sterline annui, dal 2004 al 2007-08, e la riduzione di più di 84.000 dipendenti pubblici. Un documento rilasciato dal ministero del Tesoro (Hmt) (…) ha dimostrato come il risparmio complessivo nel settore pubblico è stato pari, nel dicembre 2007, a 23.180 miliardi di sterline, contro i 21.480 miliardi programmati. 
Relativamente al round del 2010, il cancelliere Osborne ha presentato il progetto il 20 ottobre, fissando il budget di spesa per i vari ministeri fino al 2014-15. Gli obiettivi dichiarati dal governo sono stati quelli di contrastare l’incremento di deficit pubblico e assicurare la crescita economica di lungo termine e l’equità sociale. Tutto questo si è tradotto in un programma di riforma dei servizi pubblici, di miglioramento della trasparenza e della responsabilizzazione degli amministratori. Nello specifico, gli obiettivi prevedono tagli alla spesa pubblica per 81 miliardi di sterline dal 2011 al 2015; tagli ai ministeri per un importo medio pari al 19 per cento; taglio di 7 miliardi di sterline alle spese per il welfare state, inclusi i benefici fiscali e taglio del 7 per cento agli enti locali. A regime, il governo ha calcolato che, durante il periodo considerato, il settore pubblico vedrà una riduzione di 490.000 dipendenti pubblici.


Gli interventi sviluppisti in Finlandia
Nello specifico, il programma di spending review prevede una riduzione del personale dipendente pari a 4.884 unità tra il 2011 e il 2015. Attraverso il Programma di produttività, il governo centrale finlandese è stato in grado di riallocare 250 milioni di euro nei vari comparti della Pubblica amministrazione nel 2008 e 360 milioni nel 2009. A decorrere dal 2012, 80 milioni di euro sono stati stanziati per lo sviluppo di sistemi informativi e altri strumenti per l’incremento di produttività. Il National Audit Office (Nao), incaricato di sorvegliare i risultati apportati dal programma, è arrivato tuttavia alla conclusione che essi devono essere considerati non soddisfacenti. In particolare, il NAO non è stato in grado di verificare come tali riduzioni si siano riflesse in un guadagno di produttività nel settore pubblico.


Non solo efficienza in Canada
Nel 1994 il Canada ha introdotto un sistema di revisione della spesa di carattere non permanente, ma ripreso in numerose occasioni nel corso degli anni passati. Nel quadriennio 1994-1997, la spending review ha portato a una contrazione della spesa di oltre il 10 per cento, ridimensionando il settore pubblico nel suo complesso, con una riduzione dell’impiego pubblico del 19 per cento, pari a 45.000 unità. La finalità della spending review era quella di ridurre il disavanzo di bilancio in modo consistente. Pertanto, si è privilegiato un approccio non basato su indicatori di efficienza/efficacia o sullo studio dei risultati di prestazione – più adatti per scopi di carattere riallocativo –, ma su una riduzione ragionata della spesa pubblica. Il fine ultimo è stato quello di creare vantaggi comparati necessari per la competitività futura. L’orizzonte temporale del programma di revisione della spesa è di medio/lungo periodo e mira a coinvolgere tutti i dipartimenti, ministeri e organismi istituzionali. Tutti i settori sono risultati essere oggetto di revisione. La metodologia adottata rientra tra quelle di tipo bottom-up, visto il tentativo di coinvolgere i ministeri a tutti i livelli.


Le dodici spending review in Australia
Circa dodici strategic review sono state condotte dal 2008 a oggi in conformità con le seguenti modalità:
1) Le voci di spesa da esaminare vengono individuate dal ministro delle Finanze e successivamente approvate dal resto dell’esecutivo.
2) Ogni review viene condotta su un orizzonte temporale di 4-6 mesi da circa 4 membri del team.
3) Le strategic review sono solitamente coordinate da un dirigente senior del ministero o da un soggetto indipendente (solitamente un ex funzionario pubblico o una persona con rilevanti competenze). Il coordinatore è ulteriormente supportato da un team di funzionari del ministero e di agenzie governative direttamente coinvolti dai programmi di revisione.
4) Il team è supportato da un gruppo consultivo di rappresentanti di enti competenti, tra cui il ministero delle Finanze e il Dipartimento del primo ministro e del gabinetto, che fornisce consulenza tecnica.
5) I ministeri direttamente coinvolti dalla revisione della spesa sono invitati a partecipare alla review, ma non hanno alcuna influenza diretta sui report e sulle raccomandazioni.

http://www.ilfoglio.it/soloqui/13248

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