lunedì 8 aprile 2013

E’ morta Margareth Thatcher, la “Lady di ferro” del Regno Unito



Regno Unito in lutto per la morte di Margareth Thatcher. L’ex premier britannico si è spenta stamattina a Londra, all’età di 87 anni, a causa di un ictus. La regina Elisabetta ha espresso cordoglio a nome della nazione, mentre il premier David Cameron ha definito la Thatcher un “grande leader” e un grande cittadino britannico. ''Il mondo – ha detto il presidente Usa, Obama - ha perso uno dei grandi campioni della libertà e l'America ha perso una vera amica”. Per l’ex leader sovietico, Mikhail Gorbaciov, Margareth Thatcher è stato un “grande personaggio politico” che rimarrà nella storia.

Per molti ha impresso uno slancio innovativo alla società britannica, per molti altri ha aumentato le disparità sociali con le sue politiche liberiste. Per tutti, Margareth Thatcher è stata la “Iron Lady” della politica britannica che per oltre un decennio, dal 1979 al 1990, ha retto le sorti del Regno Unito con piglio e decisione. Unica donna ad arrivare al numero 10 di Downing Street, la Thatcher ha rappresentato, assieme al presidente americano Reagan, la punta di lancia dell’Occidente contro l’Unione Sovietica. Amata dai conservatori che hanno ritrovato in lei la tempra di Winston Churchill, conquistò l’appellativo di “Lady di ferro” nel lungo e drammatico scontro con i sindacati, specie dei minatori a metà anni ’80. Un confronto che la Thatcher vinse dando poi vita ad una stagione di privatizzazioni che sono state difese, in buona parte, anche dal suo successore, il premier laburista Tony Blair.

Baronessa dal 1990, nei suoi anni al governo, la Thatcher rafforzò il ruolo in politica estera del Regno Unito: nel 1982 inviò la Marina Militare Britannica contro l’Argentina che aveva occupato l’arcipelago delle Falkand-Malvinas. Nel 1984, a Brighton, scampò ad un attentato da parte dell’Ira che provocò 5 morti. Proprio con gli indipendentisti irlandesi ingaggiò una battaglia durissima che vide anche la morte per sciopero della fame di alcuni prigionieri politici, tra cui Bobby Sands. Da molti anni, Margareth Thatcher era gravemente malata, ma il 17 settembre del 2010 non aveva rinunciato ad essere presente a Westminster Hall per lo storico discorso di Benedetto XVI durante la sua visita a Londra. Per sua espressa volontà, Margareth Thatcher non avrà funerali di Stato, che saranno tuttavia solenni con onori militari.

E per un commento sulla figura della grande statista inglese abbiamo sentito il professore Cosimo Magazzino, autore di "La politica economica di Margaret Thatcher" per Franco Angeli

R. – Prima della Tatcher, quindi prima del 1979, i laburisti propinavano ricette abbastanza stataliste e quando arrivavano al governo i conservatori le ricette erano simili. La Tatcher, dal punto di vista della politica di bilancio, adottò ricette che, se vogliamo, oggi sono quelle della Merkel, e cioè ricette di austerità, quindi una crescita economica che doveva essere legata alla produttività, all’efficienza del mercato, più che a consistenti spese pubbliche, magari a debito.

D. - Però c’è chi dice che tutto sommato ha destrutturato il mitico welfare britannico e questo ha comportato un forte impoverimento di ampi strati sociali…

R. – Questo è destituito di ogni fondamento. La concentrazione della ricchezza è diminuita, quindi la ricchezza è diventata più diffusa nei 10 anni della signora Thatcher.

D. – Quale è stato il ruolo dei sindacati durante quel decennio della Thatcher?

R. –I sindacalisti erano abituati a fare le politiche economiche con i governi precedenti, soprattutto il labour; il tasso di sindacalizzazione negli anni della Thatcher, dal ’79 al ’90, si ridusse.

D. – Una donna che ha preferito un rapporto confidenziale più con gli Stati Uniti che con l’Unione europea… Insomma, l’euroscetticismo della Gran Bretagna inizia con la Thatcher?

R. – Il Regno Unito della Tatcher è anche il paese della “special relationship”, cioè di quella relazione frutto di una corsia preferenziale che si era venuta a creare con gli Stati Uniti d’America e in virtù di un’amicizia personale tra il premier britannico Margareth Thatcher e il presidente degli Stati uniti d’America Ronald Reagan. Thatcher andò a casa principalmente per due motivi. Il primo fu la “poll tax” che cercò di imporre al Paese che era un’imposta regressiva, e questo rientrava nel piano autenticamente liberista. Secondo, la Thatcher era assolutamente antieuropeista in un Paese invece che tra la fine degli anni ’70, gli anni ’80 e i primi ’90 aveva cambiato idea: nel ’90 ormai c’era questa forte distonia perché i britannici erano diventati più europeisti mentre la Thatcher era rimasta antieuropeista.

http://it.radiovaticana.va/news/2013/04/08/e%E2%80%99_morta_margareth_thatcher,_la_%E2%80%9Clady_di_ferro%E2%80%9D_del_regno_unito/it1-680836

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