Mica per dire, o perché me ne intenda. Ma un capitalismo dove gli
anticapitalisti stanno dalla parte dei capitalisti, un capitalismo dove i
capitali, invece che da privati individui, vengono gestiti da un pugno
di tizi che hanno fatto un paio di master, dove il modo di produzione
orientale bagna il naso a quell’occidente dove il capitalismo nacque, un
capitalismo che se ne sbatte mica male della salvaguardia delle libertà
individuali, se ne sbatte mica male se l’intervento pubblico
interferisce nella libera competizione dei soggetti economici e dove le
borse, invece che fare un po’ su e un po’ giù, un giorno vanno giù e il
giorno dopo ancor più giù, un capitalismo la cui colonna sonora è
affidata Jean Paul Fitoussi e dove l’Inghilterra (che Marx l’ha sepolto)
resta fuori, che si rifiuta di votare, di stampare moneta, si rifiuta
di fare debiti e abolisce il segreto bancario, bisogna ancora chiamarlo
capitalismo, un capitalismo così, o non sarebbe meglio chiamarlo
incularella?
http://www.ilfoglio.it/andreasversion/760
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