giovedì 29 marzo 2012

L'America e l'Europa avrebbero tanto bisogno di un nuovo Ronald Reagan, di Filippo Gaddo


Dov'è il Reagan d'Europa?


Un editoriale sul Wall Street Journal dichiarava venerdì scorso: “We need a Ronald Reagan”. Non in America – o almeno non solo in America – ma soprattutto in Europa. La settimana scorsa numerose città europee hanno celebrato il centenario della nascita dell’ex presidente Americano. In Cracovia, Budapest, Praga e Londra, gente di tutte le generazioni si sono soffermate per un momento a riflettere sulla sua vita, il suo operato, la sua ‘leadership’ e su come ha condizionato e cambiato le loro vite ed i loro paesi.
La caduta del muro di Berlino, la fine del comunismo e la completa riunificazione Europea – questi sono eventi epocali che ancora oggi il mondo sta lentamente assorbendo e che non sarebbero stati possibili senza la guida ed il coraggio di personaggi come Ronald Reagan, Margaret Thatcher e Papa Giovanni Paolo II – i tre grandi della guerra fredda. I principi di governo alla base della politica Reaganiana si sono dimostrati principi vincenti: governo limitato, responsabilità fiscale e protezione dei diritti naturali.
In economia quattro sono stati i pilastri cardinali della sua politica: controllo dell’ inflazione ed una politica monetaria responsabile, pressione fiscale moderata, una forte moneta, ed una libertà da eccessi di regolamentazione. In politica estera, un solido anticomunismo, una difesa dell’eccezionalismo Americano ed Occidentale, un rigetto del relativismo morale, una difesa dei diritti umani e del progetto di espandere la liberta’ in tutti i paesi. 
Tali principi non sono limitati al particolare periodo storico in cui Reagan ha vissuto, ma sono validi anche oggi. Non solo negli Stati Uniti (dove il partito Repubblicano deve ricordarsene), ma anche in Europa – anzi soprattutto in Europa. All’inaugurazione della statua di Reagan in Piazza della Libertà a Budapest, il primo ministro Viktor Orban ha affermato:”Reagan riusci’ a gestire storici cambiamenti saggiamente e preservando la pace.
Per questo abbiamo una sua statua oggi a Budapest. Sconfiggendo le malvagie ideologie del ventesimo secolo, Reagan ha ricostruito il mondo per noi.” E ha poi concluso il suo intervento: "Abbiamo bisogno di un Ronald Reagan. Dove è? E’ già qui forse?". Una domanda che rimane senza risposta. Il mondo, l’America, l’Europa ne sentono la mancanza ed il bisogno. Il bisogno di un grande leader. Il bisogno di rinnovo.

http://www.loccidentale.it/node/107634

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