giovedì 9 febbraio 2012

L’interpretazione di un personaggio storico: Margaret Thatcher, di Emanuela Medoro

A proposito del film The Iron Lady, le interpretazioni da considerare sono due, la prima è quella di Phyllida Lloyd, regista del film. La regista rappresenta l’ex Primo Ministro inglese Margaret Thatcher  nella sua attuale  dimensione domestica, nella terza età, quella in cui lei divenuta Baronessa, preda di una certa confusione mentale, rivive il suo passato. E così il film si svolge in un continuo alternarsi fra scene odierne di quieta ed agiata vita domestica e raggi di luce su un passato denso di avvenimenti che sono nella memoria di tutti e fanno orami parte della nostra storia. E’ rimasta nella memoria collettiva la Lady di Ferro, la signora curatissima e bionda che credeva ciecamente nel libero mercato privato, nello smantellamento della industria di stato e dell’apparato del welfare, con conseguenti licenziamenti, disordini di piazza, sempre sorda ad ogni osservazione dell’opposizione, che lei ostinatamente accusava di non produrre ricchezza e democrazia. Con particolare risalto è riproposta la guerra per la riconquista delle lontanissime isole Falkland, forse non necessaria da un qualunque punto di vista pratico, ma ottima per riaccendere l’orgoglio imperiale britannico, un po’ affievolito.
Commovente la scena in cui il giovane Primo Ministro David Cameron la fa rientrare nella residenza di 10, Downing Street, dove lei visse e governò per 10 anni, fino al ‘91.
Il verdetto del suo entourage sul film è stato negativo: una fantasia di sinistra, un insulto alla sua immagine. Penso che la deprecata fantasia di sinistra stia nell’insistenza sulle immagini dei disordini di piazza, delle manifestazioni di lavoratori licenziati etc. etc., che tuttavia sono un ricordo preciso dell’Inghilterra degli anni ’80.
La seconda interpretazione da considerare è quella dell’attrice che interpreta il ruolo della protagonista, Merryl Streep. Credo che per definire le grandiattrici sia stato spesso usato l’aggettivo Divina, è di questo aggettivo che mi servo per definire con un termine chiaro a tutti l’interpretazione di Merryl Streep del personaggio Margaret Thatcher. Sul web circola un giudizio di un giornale inglese su questa interpretazione che mi piace riportare “difficile immaginare un’attrice, seppure inglese, che potesse fare un lavoro migliore”. Proprio così, eccellente, insuperabile l’americana Merryl Streep nel ricreare il personaggio, nelle varie età della vita, da giovane fino alla terza età, mutevole e ricco di espressione il volto: duro, autorevole, autoritario, orgoglioso, sarcastico, forte, ma anche dolce, ironico e amichevole a seconda delle necessità, cosa non facile, visto che la Lady di ferro è entrata nella storia negli anni ’80, quando già la politica era comunicazione mediatica, spettacolo televisivo, fotografi  e reporter al lavoro intorno a lei, scrittori e giornalisti impegnati a studiarne pensieri ed opere. Gran bel film, da vedere.


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