S’erano entusiasmati, i nostri progressisti, per un Obama che non aveva nominato nel programma Gerusalemme capitale unica e indivisibile di Israele, rimanendo di merda quando si è poi precipitato a riparare l’errore, accompagnato dai buuu della platea. Questo li ha prostrati. Al punto, li ha prostrati, da nascondere la cosa sui loro giornali, facendo spallucce come per una quisquilia. Analoga distrazione era avvenuta su Dio, e la conseguenza era stata di aver dovuto infilare in fretta e furia nel programma anche il suo nome. Altra doccia scozzese per i nostri. E poiché le disgrazie non vengono mai sole, dev’essere suonato terribile, al popolo delle orecchie pulite, ascoltare Bill Clinton tessere le lodi di George Bush, il porco del Texas. Senza che manco arrivasse, dai democratici di Charlotte, notizia alcuna sull’eventualità che Obama potesse, vedi mai, modificare quantomeno le preferenze sessuali. Farsi omo, qualcosa, regalare uno straccio di soddisfazione ai fan. Preghiamo per loro che resti almeno nero.
http://www.ilfoglio.it/andreasversion/920
"Après Nous le déluge!" LUIGI XV; http://ideas.repec.org/f/pma1570.html; http://papers.ssrn.com/sol3/cf_dev/AbsByAuth.cfm?per_id=1590874; https://www.researchgate.net/profile/Cosimo_Magazzino/; uniroma3.academia.edu/CosimoMagazzino; http://scienzepolitiche.uniroma3.it/cmagazzino/
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