martedì 4 settembre 2012

Tutto quello che avete letto dopo la prima giornata di campionato è falso. O quasi, di Jack O'Malley


That win the best

LondraDimenticatevi quello che avete letto dopo la prima giornata di campionato (parlo della serie A), con il Milan squadra di bolliti, l’Inter fucina di campioni, la Roma ancora da decifrare, la Fiorentina praticamente pronta per lo scudetto, Totti un vecchietto e Cassano di nuovo un genio del calcio. Lo capisco, faccio questo mestiere e so che le pagine vanno riempite non soltanto con le foto e i titoli sui “top player” (sul tema rimando a Gianni Mura su Repubblica, praticamente perfetto). La seconda giornata di campionato è statisticamente quella in cui i cialtroni vengono riabilitati e i campioni ridimensionati (scusate la parola): dopo domenica il Milan ha trovato il nuovo Inzaghi, la Roma è micidiale, l’Inter è senza idee, Zeman un genio del calcio, Stramaccioni un inconcludente, Cassano un ciccione, Totti in formissima e la Fiorentina troppo dipendente da Jovetic. L’unica certezza che rimane di stagione in stagione è che qualsiasi cosa faccia la Juve, per i commentatori è contemporaneamente fortissima e ladrissima. Al momento non ci sono sicurezze, fatta eccezione per il campionato di beach soccer, già al sicuro nella bacheca del Napoli (non dico erba all’inglese negli stadi, ma almeno erba sì). Leggo che gli spalti lì da voi sono sempre più vuoti, e vi capisco: con impianti costruiti prima che nascesse Ryan Giggs anche la passione va a farsi fottere. Imparare dai Glasgow Rangers: falliti qualche mese fa, militano in terza divisione scozzese, che è roba talmente brutta che le preferirei una cirrosi da whisky: eppure hanno sempre 50.000 persone allo stadio.
Per fortuna c’è la Premier League, non smetteremo di scriverlo, dove accanto a qualche certezza ci sono anche delle belle sorprese. Sorprese per gli altri, va da sé. Dello Swansea avevo già detto in tempi non sospetti, e anche se si sgonfierà strada facendo è una squadra da tenere d’occhio. Torna di moda Alex Ferguson, anche lui considerato semi bollito dopo il brutto esordio in campionato contro il Fulham, arrivato a mille panchine con il Manchester United e reduce da una vittoria folle contro il Southampton: sotto 2-1 a tre minuti dal termine, i Red Devils hanno vinto 3-2 grazie alla tripletta di Robin van Persie. Mentre tutti esaltano l’olandese, Ferguson indossa l’abito che più gli piace, quello del conservatore inossidabile, roba da far invidia a un gruppo di preti lefebvriani: “Van Persie? Bravo, ma il merito della vittoria è di Paul Scholes”. Vero, e la cosa è così poco pop che non può che farmi godere tantissimo.

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