3 marzo 1766
“La magistratura non forma un corpo né un ordine separato
dai tre ordini del Regno; i magistrati sono miei funzionari,
incaricati di sollevarmi dal dovere veramente regale di
rendere la giustizia ai miei sudditi, funzione che li lega alla
mia persona e che li renderà sempre raccomandabili ai
miei occhi.” […]
“Tentare di erigere in principio delle novità così perniciose, è
fare ingiuria alla magistratura, smentire la sua istituzione,
tradire i suoi interessi e disconoscere le vere leggi
fondamentali dello Stato.”
“Come se fosse lecito dimenticare che soltanto nella mia persona
risiede il potere sovrano, il cui carattere peculiare è lo spirito di
consiglio, di giustizia e di ragione; che soltanto da me le mie
corti traggono esistenza e autorità; che la pienezza di tale
autorità, che esse esercitano esclusivamente in nome mio,
rimane sempre in me e il suo uso non può mai essere rivolto
contro di me; che a me soltanto appartiene il potere legislativo,
senza dipendenze, né spartizioni; che soltanto grazie alla mia
autorità i magistrati delle mie corti procedono, non alla
formazione, ma alla registrazione, pubblicazione ed esecuzione
della legge, e che è loro permesso di farmi rimostranze ciò che è
dovere di buoni e fedeli consiglieri; che l’ordine pubblico emana
interamente da me, che ne sono il guardiano supremo; che il
mio popolo fa tutt’uno con me e che i diritti e gli interessi della
nazione, di cui si osa fare un corpo separato dal monarca, sono
necessariamente uniti con i miei e risiedono esclusivamente
nelle mie mani.”
"Après Nous le déluge!" LUIGI XV; http://ideas.repec.org/f/pma1570.html; http://papers.ssrn.com/sol3/cf_dev/AbsByAuth.cfm?per_id=1590874; https://www.researchgate.net/profile/Cosimo_Magazzino/; uniroma3.academia.edu/CosimoMagazzino; http://scienzepolitiche.uniroma3.it/cmagazzino/
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