Dai conservatori un duro attacco a “Occupy” “Gente poco istruita, vuole soltanto l'anarchia” | |
«Disoccupati, poco istruiti e male informati»: il Tea Party si scaglia contro i manifestanti di «Occupy Wall Street» insediati a Zuccotti Park, per sottolineare la loro differenza da un movimento di protesta che ha in realtà origini comuni a quello conservatore. Le convergenze stanno nella denuncia del ricorso al denaro pubblico per salvare le istituzioni finanziarie responsabili del crack del 2008, nella contestazione delle scelte della Federal Reserve e nella volontà di dare voce alla rabbia di milioni di cittadini colpiti da recessione e disoccupazione. Non a caso, quando «Occupy Wall Street» ha messo le prime tende a Zuccotti Park, nei pressi di Ground Zero, c’erano anche dei militanti del Tea Party, al pari di alcuni seguaci di Ron Paul, il candidato repubblicano alla presidenza feroce avversario della Federal Reserve. Ma a sei settimane da allora, «Occupy Wall Street» è oramai un movimento di protesta dove a prevalere sono i temi dell’ala sinistra del partito democratico e dunque il Tea Party picchia duro. «Sembrano essere in favore più dell’anarchia che della risoluzione dei problemi attraverso il rispetto della Costituzione» afferma Jenny Beth Martin, co-fondatrice dei «Tea Party Patriot», spiegando al «New York Times» che la differenza «sta nel fatto che noi abbiamo lavorato duro per richiamarci alle leggi esistenti mentre loro si battono per violarle, esprimendo mancanza di rispetto verso la nostra forma di governo». Sono queste le motivazioni che hanno portato i «Tea Party Patriots» a diffondere un comunicato, in tutti i 50 Stati, intitolato «Occupy Wall Street non è il Tea Party», nel quale si afferma che «quando riescono a spiegare cosa vogliono, ciò che si comprende è l’intenzione di danneggiare l’America dando vita a un governo più invandente». Il «Daily Caller», uno dei fogli e siti web nei quali il Tea Party si riconosce, va oltre, accusando i militanti di Zuccotti Park di «aver ricevuto il sostegno del partito nazista americano» e di aver «esposto insegne ostili a Israele», spingendosi fino a «ingiurie contro gli ebrei di puro stampo antisemita». Lu Busse, capo del Tea Party in Colorado, parla di «militanti di estrema sinistra che avevano fra i ranghi anche gente mortper overdose di cocaina» mentre Ed Morrissey su «The Week» scrive che «Occupy Wall Street vuole solo più burocrazia e spesa pubblica», ovvero l’esatto contrario del Tea Party. Se questi sono alcuni dei motivi che hanno spinto gli iscritti al Tea Party che avevano partecipato ai sit in a Zuccotti Park ad andarsene, ciò che più distingue le due proteste è l’approccio alla riforma della Sanità promulgata da Obama perché, mentre gli ultraliberal vogliono rafforzarla, gli ultraconservatori puntano a cancellarla. A dispetto di tali divergenze c’è tuttavia chi, come Josh Eboch direttore del gruppo conservatore «Freedom Works», afferma che «restano importanti similitudini perché entrambi sono contro grandi corporation, banche e imprese salvate grazie all’intervento di politici che hanno sfruttato il denaro dei contribuenti». Il duello a distanza fra gli opposti movimenti di protesta si profila come un tema della campagna presidenziale del 2012, anche se al momento nessuno dei due sembra godere del sostegno della maggioranza degli americani. Per un sondaggio Gallup-UsaToday «Occupy Wall Street» e Tea Party godono rispettivamente del 26% e 22% di sostegno, mentre coloro che si dicono «indifferenti» sono fra il 47% e 52%. «L’unica cosa certa - commenta il governatore del New Jersey, Chris Christie - è che dire a uno di questi due gruppi che assomiglia all’altro, significa rischiare grosso». http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/finestrasullamerica/grubrica.asp?ID_blog=43&ID_articolo=2230&ID_sezione=58 |
"Après Nous le déluge!" LUIGI XV; http://ideas.repec.org/f/pma1570.html; http://papers.ssrn.com/sol3/cf_dev/AbsByAuth.cfm?per_id=1590874; https://www.researchgate.net/profile/Cosimo_Magazzino/; uniroma3.academia.edu/CosimoMagazzino; http://scienzepolitiche.uniroma3.it/cmagazzino/
domenica 23 ottobre 2011
Il Tea Party si smarca dagli indignati, di Maurizio Molinari
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