lunedì 31 ottobre 2011

La religione nelle scuole non è contro la laicità, di Marco Tosatti

"L'insegnamento religioso confessionale nelle scuole pubbliche, oltre a non ferire la laiciàt' dello Stato, garantisce il diritto dei Paesi a scegliere l'educazione dei propri figli, contribuendo in tal modo alla promozione del bene comune". Lo ha sottolineato Benedetto XVI nel discorso rivolto ad Almir Franco de Sa' Barbuda, nuovo ambasciatore del Brasile presso la Santa Sede, ricevuto in udienza, questa mattina per la presentazione delle lettere credenziali. Il Papa - si legge sull'Osservatore Romano - ha evidenziato che è opportuno riaffermare che l'insegnamento religioso confessionale nelle scuole pubbliche, lungi dal significare che lo Stato assume o impone un determinato credo religioso, indica il riconoscimento della religione come un valore necessario per la formazione integrale della persona. E l'insegnamento in questione, ha rilevato il Pontefice, non si puo' ridurre a una generica sociologia delle religioni, poiche' non esiste una religione generica, aconfessionale. Benedetto XVI, riferendosi poi al campo della giustizia sociale, ha affermato che il Governo brasiliano sa di poter contare sulla Chiesa come partner privilegiato in tutte le iniziative che mirano allo sradicamento della fame e della miseria. Benedetto XVI ha inoltre rivolto un pensiero all'organizzazione della prossima Giornata mondiale della gioventu', che si terra' nel 2013 a Rio de Janeiro. Il Papa ha sottolineato "con vivo apprezzamento e profonda riconoscenza" la disponibilita' manifestata dalle diverse autorita' dello Stato brasiliano "come pure dalla sua Rappresentanza diplomatica presso la Santa Sede" in vista dell'importante appuntamento.


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