sabato 16 giugno 2012

BOLLETTINO DELLA CRISI


L’agognato provvedimento per la crescita ora è legge. “E’ un provvedimento organico e molto robusto”, ha commentato il premier Mario Monti. Il decreto sviluppo approvato ieri dal Consiglio dei ministri mobiliterà fino a 80 miliardi di euro. Ha destato sorpresa l’ammontare stimato dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera: “40-45 arriveranno dai project bond e dalle misure per le pmi – ha però spiegato Passera – mentre altri 30-35 miliardi dalle altre misure”. Per le imprese arriva un credito di imposta del 35 per cento per l’assunzione di personale qualificato e l’esclusione dall’Imu per gli immobili. Le misure a favore della casa e delle famiglie prevedono l’aumento dal 36 per cento al 50 per cento delle soglie di detrazione Irpef per le spese di ristrutturazione edilizia per lavori fino a 96 mila euro. Inoltre cominciano i primi effetti della spending review: taglio, con effetto immediato, degli organici dirigenziali della presidenza del Consiglio (meno 20 per cento) e di tutti gli altri organici (meno 10 per cento).

Partono le prime privatizzazioni per abbattere il debito pubblico.
 Il governo ha anche deciso la vendita da parte del Tesoro delle società Fintecna, Sace e Simest alla Cassa depositi e prestiti (controllata al 70 per cento dal ministero dell’Economia e considerata fuori dalla Pubblica amministrazione). L’operazione porterà allo stato 10 miliardi di euro, che saranno utilizzati per la riduzione del debito pubblico. Privatizzazioni più sostanziali arriveranno da fondi immobiliari in cui saranno conferiti tutti gli immobili pubblici, sia dello stato (comprese le caserme) sia degli enti locali, che saranno valorizzati e venduti. Così gli enti locali potranno ridurre il debito.

I timori del Fmi per un contagio europeo non circoscritto alla Spagna. Ci sono la Grecia e la Spagna in cima alle preoccupazioni dei leader del G20, che lunedì torneranno a incontrarsi in Messico, con l’Europa sotto forte pressione. Ma dopo lo stato di allerta generale per l’esito delle elezioni elleniche e il rischio che anche la Spagna debba chiedere un salvataggio tout court non circoscritto alle sole banche, il contagio europeo potrebbe lambire l’Italia, secondo fonti del Fmi riportate da alcune agenzie di stampa: i leader a Los Cabos, in Baja California, discuteranno anche di questo. E l’esito potrebbe essere quello di rafforzare l’attestato di fiducia già consegnato al premier Mario Monti.

Mercati ottimisti per nuovi stimoli delle Banche centrali a partire dalla Fed.
 L’Europa incrocia le dita per le elezioni politiche greche, previste nel weekend, e mette a segno il secondo rialzo consecutivo auspicando l’intervento congiunto delle Banche centrali in caso di cattive notizie da Atene. Piazza Affari è stata la migliore (più 2,34 per cento). Il mercato punta sulle Banche centrali, che secondo indiscrezioni rilanciate dalla Reuters sarebbero pronte a intervenire in vista del voto di domenica in Grecia per iniettare liquidità. Qualche mossa da parte della Federal Reserve è comunque attesa all’inizio della settimana prossima, quando si riunirà il comitato centrale.

Draghi continuerà a sostenere le banche ma sono decisive le scelte politiche. Lo ha detto il presidente della Bce in una conferenza a Francoforte aggiungendo che la Bce continuerà a garantire liquidità se necessario e che gli obiettivi delle aste di finanziamento a lungo termine (Ltro) sono stati “ampiamente centrati”, anche se è ancora presto per valutare il pieno impatto di queste misure. La Bce, tuttavia, non può colmare tutte le falle nel processo di integrazione europea. Secondo Francoforte, serve una più stretta unione politica. Quanto alle prossime mosse dell’Eurotower, il presidente della Bce non lo dice apertamente, ma lascia aperta la strada a un nuovo taglio dei tassi spiegando che in nessun paese dell’Eurozona ci sono rischi di inflazione.

Per Merkel non c’è fretta di mutualizzare i debiti con gli Eurobond.
 Per la cancelliera, Berlino è come “un’ancora della stabilizzazione e un motore della crescita”: la Germania “non si lascerà convincere da facili soluzioni come gli Eurobond”. C’è il “pericolo di affrettare le proposte di mutualizzazione” del debito è di occultare le differenze di potere economico tra paesi.
Nel grafico: La perdita cumulata in termini di pil dall’inizio della crisi del 2007. Gli anni su cui sono state calcolate le variazioni sono il 2007 per l’Italia, il 1929 per gli Stati Uniti ed il 1990 per il Giappone. Elaborazione di dati Fmi, Fed e Istat da parte de Lavoce.info.

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