lunedì 11 giugno 2012

L'Italia soffre a testa alta, il telecronista sbaglia tutti i nomi degli spagnoli, di Lanfranco Pace


Pace in Europa


Monumentale De Rossi, misterioso Motta, Balotelli è una piega della psiche

GRUPPO C
Spagna-Italia 1-1. Reti: Di Natale (I) 16’ st, Fabregas (S) 19’ st
Arbitro: Kassai (Ungheria)
NOTE: ammoniti Balotelli, Bonucci, Jordi Alba, Chiellini, Arbeloa, Fernando Torres, Maggio. Recuperi: 1’ p.t., 3’ s.t.
Pareggio auspicato e ottenuto che farebbe gridare alla combine se non fosse che due gol così non è in grado di programmarli nessuno, né gli zingari né il boss di Singapore. Due lampi: Pirlo si incunea a centro campo, fa uno slalom tra gli avversari e lancia nello spazio Totò Di Natale appostato dietro la linea, a venti centimetri dal fuorigioco, non perdona. Non parliamo del pareggio spagnolo tre minuti dopo. Da antologia: no look di David Silva in profondità e in due secondi Cesc Fabregas va in porta.
Che dire, buona prova e ragionevoli speranze di passare il turno. Abbiamo sofferto ma a testa alta. Rintuzzando, battendoci su ogni pallone, ribattendo colpo su colpo. Con un po’ di ansia però, che sappiamo offusca la lucidità. Non saper gestire un prezioso vantaggio per più di tre minuti è certamente un limite. Non trovare un argine alla forza devastante di Iniesta  per chi ha o vorrebbe avere un punto di forza nella difesa, è un problema.
Balotelli è una piega della psiche: ruba palla di forza e di classe, poi se ne va verso la porta come se stesse a spasso con la fidanzata, roba da dilettanti o da rincoglioniti.
Thiago Motta resta un enigma non risolto certo per un colpo di testa fin troppo centrale: non apre né illumina il gioco, fa massa e confusione.
Monumentale il Daniele de Roma: nel ruolo ibrido di difensore centrale e uomo di raccordo del centrocampo ha retto e impostato il gioco centrale per tutto il primo tempo. Poi in occasione del passaggio filtrante di David Silva è finito anche lui nell’imbuto, come tutti gli altri: ma insomma gli avversari esistono, facciamocene una ragione.
Nota al contorno. Oh benedetto Bruno Gentili*, telecronista, passino le pompe a Napolitano e a quel culo di pietra al seguito che è il presidente federale, è questa la cultura della maison, passi  il “gladiatore” Chiellini ma dai, passi l’Italia che gioca benissimo dopo nemmeno due minuti, passino pure i millesimi di secondi come unità di misura del fuorigioco manco fossimo in Formula 1, ma una faccia che sia una dei calciatori spagnoli, la vuoi azzeccare?
* Colpito dal suo stesso virus, nella prima stesura di questo articolo avevo sbagliato il suo nome, chiamandolo Riccardo Gentile.

Nessun commento: